Il carpfishing come lo conosciamo oggi, è un’evidente trasformazione di quella che probabilmente è stata una delle tecniche di pesca sportiva più avanzate che l’uomo conosca.

Catturare un pesce come la carpa non è mai stato facile, tuttavia ci sono un sacco di tecniche e suggerimenti che possono essere consultati da chiunque, con il fine di aumentare le chances di cattura.

Se non hai mai effettuato una sessione di pesca alla carpa, allora vuol dire che sei un neofita, che molto probabilmente non ha ancora tutti gli strumenti necessari.

Andiamo ad analizzare quindi l’attrezzature di base.

Voglio partire da tutti gli accessori che salvaguardano la carpa, visto e considerato che il carpfishing è un tipo di pesca NO-KILL, ovvero dove il pesce non viene tirato fuori dall’acqua per essere ucciso e di conseguenza mangiato.

Oggigiorno ci sono delle regole molto ferree, giustamente, che vietano la pesca a tutti coloro che non sono muniti di materassino salva-carpa. Che cosa è? È una specie di lettino, costituito da un materiale morbido, che attutisce ed assorbe tutti i danni che può ricevere un pesce fuori dal suo habitat naturale. Una volta che il pesce è stato catturato, bisogna utilizzare anche il guadino, che non è altro che il classico retino, ma costituito da maglie abbastanza large per impedire il danneggiamento delle pinne.

Un ulteriore consiglio è quello di bagnare il materassino, o culla e di toccare il pesce rigorosamente con le mani bagnate. Il tutto ha una spiegazione. Le squame delle carpe sono lubrificate da una sostanza gelatinosa, molto importante.

Non è indispensabile, ma alcuni pescatori di carpe professionisti acquistano dei particolari prodotti per accelerare la rimarginazione delle ferite dovute agli ami da pesca.

Per quel che riguarda la canna da pesca ed il mulinello, ci sono delle distinzioni da fare. Se non hai mai pescato in vita tua, allora puoi tranquillamente acquistare dei kit, che comprendono sia una canna che il mulinello. La qualità non è di certo delle migliori, infatti va più che bene per un neofita del campo.

Ulteriori distinzioni vanno fatte in correlazione dei diversi luoghi di pesca: prendere un pesce in un fiume è molto diverso rispetto a prenderlo in un lago.

Ovviamente, all’estremità del terminale dovranno essere inserite delle esche. Quelle più comuni nel carpfishing sono le cosìdette “Boiles”, un insieme di farine ed ingredienti che vengono mescolate insieme per essere poi prodotte in piccole palline.

Le boilies hanno diversi odori e profumi: una fragranza dolce è adatta per l’inverno, mentre quella speziata è specifica per l’estate.

Ci sono altre tipologie di esce, come il mais, le tiger nuts e una variante delle boilies detta “Popup”.

Ricorda sempre che, per far entrare il pesce nella nostra zona di pesca, bisogna effettuare una procedura chiamata “Pasturazione”. La pasturazione consiste nel gettare nell’acqua un’abbondante quantità di esche, che attireranno il pesce nelle nostre vicinanze.

I carpisti più esperti combinano diversi sapori e pietanze, con lo scopo di catturare sempre più pesci.

I nodi e le montature da carpfishing sono abbastanza complicate, quindi ti consigliamo di leggere un argomento dedicato su questo capitolo.

Le basi per il carpfishing sono queste; anche se all’inizio sembreranno difficoltose, con il passare del tempo e con l’esperienza si riuscirà a capire tutti i meccanismi ed a sviluppare delle diverse tecniche sempre più utili, in base ad ogni esigenza.

Puoi approfondire diversi aspetti del carpfishing su questo sito internet: icarpfishing.it

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